La storia romana antica narra le vicende di Roma dalla mitica fondazione della città, nel 753 a.C., alla caduta dell’Impero romano d’Occidente, nel 476 d.C., anno con cui si indica l’inizio dell’epoca medievale.
- Età regia: dal 753 a.C., anno della fondazione di Roma, al 509 a.C., anno della cacciata dei Tarquini da Roma
- Età repubblicana: dal 509 al 31 a.C., data della battaglia di Azio, o dal 509 a.C. al 27 a.C. anno durante il quale il Senato di Roma conferì pieni poteri e il titolo di Augusto a Ottaviano
- Età imperiale: dal 31 o 27 a.C. al 476 d.C., anno della deposizione di Romolo Augustolo, ultimo imperatore romano d’Occidente
La data di fondazione di Roma è stata fissata al 21 aprile del 753 a.C. dallo storico latino Varrone. Lo storico romano Tito Livio racconta due versioni della leggenda secondo cui i fratelli Romolo e Remo, allattati dalla lupa e discendenti di Enea, furono i protagonisti della nascita di Roma.
Secondo la prima versione Romolo e Remo litigarono perché Romolo voleva chiamare la nuova città Roma ed edificarla sul colle Palatino, mentre Remo voleva chiamarla Remora e fondarla sull’Aventino. Dopo uno scontro, Romolo prevalse divenendo il primo re di Roma.
Nella seconda ipotesi, mentre i due fratelli edificavano le mura della nuova città, Remo prese in giro il fratello, scavalcando le mura appena erette. Romolo, pieno d’ira, avrebbe ucciso Remo e detto: «Così, d’ora in poi possa morire chiunque osi scavalcare le mie mura». In questo modo Romolo divenne il primo re della città che prese il nome di Roma.
Con età regia, nella storia di Roma, si fa riferimento all’epoca che va dal 753 a.C. al 509 a.C. durante la quale Roma fu guidata secondo la tradizione da sette re; questo periodo, a causa di fonti poco certe, è avvolto nella leggenda.
Dal 753 al 617 a.C. governarono su Roma i quattro re della monarchia Latino-Sabina che, ad eccezione del fondatore della città, furono scelti in base alla virtù dai capifamiglia che si erano stanziati a Roma. Questi re erano:
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- Romolo, fondatore di Roma
- Numa Pompilio, il re sacerdote che creò le prime forme di religiosità dei romani e diede un’organizzazione religiosa (ispirato dalla ninfa Egeria) e sociale a Roma. Istituì un calendario e costituì i collegi sacerdotali della città.
- Tullo Ostilio, il sovrano guerriero primo artefice dell’espansione militare di Roma
- Anco Marzio, il re mercante che fondò la colonia commerciale di Ostia
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Dal 617 fino al 509 a.C. tre re di origine etrusca si susseguirono per eredità e guidarono Roma:
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- Tarquinio Prisco potenziò l’esercito di Roma
- Servio Tullio eresse le prime mura della città e creò i comizi centuriati, la più importante assemblea elettorale romana
- Tarquinio il Superbo fu un tiranno e l’ultimo re di Roma
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Nel 509 a.C. a Tarquino il Superbo, impegnato in un assedio, venne impedito di rientrare a Roma. Con l’elezione dei primi due consoli romani, Lucio Giunio Bruto e Lucio Tarquinio Collatino, la monarchia cessava di esistere e sorgeva la repubblica.
Per età repubblicana si intende il periodo che va dal 509 al 31 a.C. o al 27 a.C. caratterizzato dal ruolo primario svolto dal Senato nel governo di Roma.
I primi due consoli rinforzarono da subito i poteri del Senato che divenne talmente importante da scatenare nella repubblica di Roma dal 509 al 367 a.C. lotte interne tra patrizi e plebei al termine delle quali ai membri del popolo fu permesso di divenire consoli del Senato.
Dal 367 al 133 a.C. Roma si espanse in Italia e nel Mediterraneo a seguito delle guerre sannitiche e delle guerre puniche. Dopo questi scontri Roma raggiunse una grande compattezza politico-istituzionale e sviluppò una florida economia.
Tra 133 e 121 a.C. esplose a Roma la questione agraria: la piccola proprietà agraria entrò in crisi perché non riusciva più ad essere competitiva con le grandi aziende agricole dei patrizi romani. Nonostante i tentativi di riforme democratiche dei fratelli Gracchi, le tensioni sociali si propagarono a Roma.
Nel 107 a.C. il generale Mario riorganizzò le forze militari: far parte dell’esercito divenne una professione retribuita e grazie anche a questa riforma Roma iniziò nuove conquiste.
La prima guerra civileNell’87 a.C. con la campagna di Mario contro il re Giugurta fu conquistata la Numidia. Pompeo conquistò Creta e la Siria tra 67 e 66 a.C., mentre Giulio Cesare prese la Gallia tra 58 e 50 a.C..
Nel I secolo a.C. la Repubblica cominciò a cedere. Lo scontro tra chi appoggiava al Senato la fazione dei populares e chi quella degli optimates si inasprì.
Tra 83 e 82 a.C. la prima guerra civile a Roma vide scontrarsi i populares del generale Mario e gli ottimati del comandante Silla. Quest’ultimo ebbe la meglio e decise di assumere il titolo di dittatore a vita dopo aver eliminato i suoi nemici.
I problemi interni non erano stati risolti: ne fu la prova la congiura organizzata contro la repubblica dal senatore romano Catilina e smascherata dall’avvocato Cicerone nel 63 a.C.
Nel 60 a.C. i comandanti Pompeo, Crasso e Cesare, nonostante le differenze di partito, si unirono nel primo Triumvirato per cercare di risolvere la situazione. Questa alleanza ebbe vita breve: morto Crasso, tra 49 e 45 a.C. scoppiò la seconda guerra civile romana in cui furono contrapposte le legioni di Cesare e quelle degli ottimati di Pompeo. Superato il fiume Rubicone nel 49 a.C. e sconfitto Pompeo, Cesare fu nominato dittatore di Roma. Dopo aver compiuto una serie di riforme venne ucciso il 15 marzo del 44 a.C.
La morte di Cesare aprì una fase di grave instabilità a Roma. Ottaviano, suo figlio, Marco Antonio e Marco Emilio Lepido crearono il secondo triumvirato nel 43 a.C., rimisero ordine nella repubblica e si spartirono i possedimenti di Roma. Dopo l’espulsione di Lepido dal triumvirato, Ottaviano divenne il padrone dell’Occidente e Antonio dell’Oriente. Quest’ultimo sposò la regina egizia Cleopatra e iniziò a vivere allontanandosi dagli usi romani. Ottaviano sfruttò lo scontento del Senato nei confronti di Antonio e gli mosse guerra.
Nel 31 a.C. Ottaviano sconfisse Marco Antonio nella battaglia di Azio e nel 27 a.C. il Senato affidò tutti i poteri e il titolo di Augusto al figlio di Cesare per evitare una nuova crisi della repubblica. Nasceva l’impero.
Con età imperiale si intende il periodo della storia di Roma che va dal 31 o dal 27 a.C. al 476 d.C., anno della caduta dell’impero romano d’Occidente. Questa fase della storia di Roma vide la cessione del potere da parte del Senato a un singolo cittadino eminente: l’imperatore. Il periodo imperiale fu caratterizzato fino al II secolo d.C. da una fase di prosperità e splendore, dovuto alle nuove conquiste e all’affermarsi di Roma come prima città del mondo allora conosciuto e da una profonda crisi a partire dal III secolo d.C.
Ottaviano Augusto, il primo imperatore di Roma, assunse su di sé pieni poteri politici e militari e donò pace e stabilità a Roma dopo anni di guerre civili. Da lui prese il via la dinastia Giulio-Claudia, che vide susseguirsi al potere fino al 68 d.C. gli imperatori Tiberio, Caligola, Claudio e Nerone.
Con la dinastia Flavia, che governò su Roma fino al 96 d.C., l’espansione di Roma continuò. L’impero raggiunse il massimo della grandezza tra 98 e 117 d.C. con l’imperatore Traiano comprendendo un’area che da ovest a est andava dalla Spagna all’Asia minore e da nord a sud dall’attuale Inghilterra a tutta l’Africa del nord.
Sotto la dinastia degli Antonini, che guidò Roma tra 117 e 192 d.C. si ebbe un periodo di pace e prosperità, anche se aumentò la pressione dei barbari ai confini.
Dal III secolo l’imperò entrò in crisi per vari motivi tra cui:
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- Il grande peso acquisito dall’esercito che portava a continui colpi di stato
- La crisi economica
- La pressione dei popoli oltre i confini
- La diffusione del Cristianesimo
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Con la Tetrarchia voluta da Diocleziano tra 284 e 305 d.C. cominciò la divisione dell’Impero e Roma perse il suo ruolo di capitale con la fondazione di Costantinopoli da parte dell’imperatore Costantino, che rese il Cristianesimo la religione ufficiale nel 313. Nel 396 d.C. Teodosio I divise l’impero in una parte occidentale e in una orientale.
Nel IV secolo, l’Impero romano d’Occidente, piegato da una inarrestabile crisi politica ed economica non seppe più respingere le invasioni dei popoli oltre i confini: nel 476 d.C. il re barbaro Odoacre depose l’imperatore Romolo Augustolo e pose fine all’impero romano d’Occidente.
fonte: testo della professoressa storica Elisabetta Graziani